READING ARCHITECTURE / 2009
TEORIE E TECNICHE DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (4°/5° ANNO)
POLITECNICO DI MILANO - ARCHITETTURA / CAMPUS LEONARDO

“Bocciodromo, Arrigo Arrighetti, Milano”
Fotografie e disegni di Emanuele Bonzini.

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STILL LIFE POETIQUE / ENG
by Stephan Jung

Milan January 7, 2013 8:40 am: “fog as thick as <<purée>>”. A physical phenomenon
transforms the perception of the world. Water vapor meets a colder area changing its
state. Infinite microscopic droplets of water suspended in the air.

A testimony to the fact that “Même les saisons sont des milieux”. Even time is a space or, in this case, more precisely: even the weather conditions create spaces. 

Fog is a sign of air’s materiality. Air becomes opaque and suddenly the world’s apparent infinity ceases to exist turning into something intimate. The bombardment of visual stimuli produced by the galaxy of objects and things which surround us every day is suspended. Things, lines and colours which usually get lost in this complexity, appear individually or in small groups. They become part of small occasional settings which exist only for this precise moment, only through them and more importantly only for them and us.

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The horizon as the historical witness of the dimension of space no longer exists, it is replaced by proximity. The infinity and multiplicity of space eventually became an environment that measures no more than 100, 50, 10, sometimes even only one meter in diameter.

Things appear gradually. First you might catch a shadow. While proceeding this shadow gradually becomes a figure and turns into a tree, a house, a skyscraper or a person. Geometry changes continuously from indeterminate to precise before returning to a more indefinite state and finally dissolving into nothingness. The sequence of trees and facades which usually form the avenues of the classical city and therefore its image is transformed into a set of one, two trees and a house.

ACQUA E ARCHITETTURA / 2013 / EX. #5 / RICE B.A.S.E.*
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

Strangers in a paddy field. In progress.

* Basic Architectural Service Environment.

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ALBERI E CASE / 2011 / EX. #3 / UN RIFUGIO NEL BOSCO
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

Un rifugio nel bosco, progetto di Pietro Dardano.

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READING ARCHITECTURE / 2009
TEORIE E TECNICHE DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA CONTEMPORANEA (4°/5° ANNO)
POLITECNICO DI MILANO - ARCHITETTURA / CAMPUS LEONARDO

“Istituto Magistrale Virgilio, Renzo Gerla, Milano, 1933-1936”
Fotografie e disegni di Guido Picardi.

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #3 / ENVELOPES
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

In progress.

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FICTIONAL / Tracce di architettura immaginata, altrove.

LA FATICA RIPAGATA DELL'UOMO CHE CAMMINA
di Davide Rapp

Jiro Taniguchi, famoso mangaka giapponese noto anche in Italia per serie di successo come "Tokyo Killers" o graphic novels come "L'Olmo e altri racconti", "Benkey in New York" e "Gli anni dolci", realizza nei primi anni ‘90 una serie di diciassette episodi autoconclusivi raccolti nel libro "L'uomo che cammina". Protagonista di questa serie è un uomo senza nome che passeggia per le vie di una cittadina nell'entroterra giapponese, osservando con sguardo vigile, ma spensierato, ciò che incontra per strada. Sappiamo poco di lui: ha una moglie ed un cane; un close-up dal sedicesimo episodio ne suggerisce la passione per Frank Lloyd Wright.

Non c'è trama nelle vicende che coinvolgono l’uomo che cammina, il suo è uno sguardo rivolto alle piccole cose, al vivere all'aria aperta, alle tracce di un ambiente non ancora o non del tutto urbanizzato, agli elementi in gioco nell'alternarsi del giorno, della notte e delle stagioni. Il tutto rivelato con grazia e maestria attraverso i disegni in bianco e nero di Taniguchi, quasi sempre privi di dialogo.

L'episodio "La Tenda di Bambù" è una sequenza silenziosa di sole otto pagine che mostra il tragitto dell’uomo che cammina verso casa, trasportando una tenda di bambù acquistata in città. La presenza del sole, causa del movimento, segna l'intero cammino e ad ogni pagina si susseguono eventi ed imprevisti che interrompono brevemente il percorso, come stazioni di una personalissima via crucis.

Quando il sole batte e il sudore scende sulla fronte dell'uomo, anche noi soffriamo; quando l'acqua di una fontanella assicura un po’ di ristoro, anche noi proviamo sollievo; quando finalmente l'ombra è conquistata addossando la tenda di bambù alla casa, anche noi proviamo soddisfazione.

Ecco la sequenza:

1 / l’uomo che cammina comincia il viaggio verso casa, con la tenda arrotolata in spalla. Il sole, causa del movimento, si staglia in cielo.

2 / L'uomo che cammina si ferma per asciugarsi il sudore dal viso.

3 / Esausto, l’uomo che cammina si riposa all'ombra di un ponte, riparo oltre che passaggio in quota.

4 / Un sentiero attraverso i campi spinge l’uomo che cammina ad un'imprevista deviazione.

5 / La deviazione si rivela utile: il sentiero conduce in un fitto bosco dove riposarsi, appoggiati al tronco di un albero, in ombra.

6 / L’uomo che cammina riprende il tragitto, non prima di aver lanciato uno sguardo al sole, tra le foglie degli alberi: fuori dalla boscaglia lo attende di nuovo l'arsura estiva.

7 / Tra le polveri di un cantiere, l’uomo che cammina trova ristoro improvvisando una doccia en plen air grazie ad una provvidenziale fontanella di strada.

8 / Un'ellissi narrativa, sottolineata dalla closure del cambio pagina, rivela la tenda di bambù già montata, a formare con la casa una veranda in ombra: l’ uomo che cammina può finalmente riposarsi, in silenzio, con la moglie ed il cane, bevendo acqua birra. La fatica è stata ripagata.

Nel cammino verso casa la consapevolezza del muoversi a causa del sole perchè si aveva caldo prima, fa sì che si accetti, dopo, un caldo ed una sofferenza maggiore.

La lettura di "La Tenda di bambù" dura pochi istanti, il tempo di perdersi nei dettagli e nella cura dei disegni di Taniguchi, eppure il sapore di questa vicenda, costruita sulle azioni necessarie all'allestimento di un semplice riparo dal sole, permane nelle ore e nei giorni successivi.

Cfr. L'uomo che cammina (Aruko Hito), Jiro Taniguchi, Panini Comics, 2012

Le immagini a corredo del testo sono elaborazioni dal fumetto originale di Taniguchi.

Twitter: @Davide_Rapp

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #4 / HABITAT
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

In progress.

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Lecture by Oscar Niemeyer organized by C.R.I.F.A. and AD in the 3 lecture halls of the famous trifoglio by Giò Ponti.

3 Hours and over 2.500 students, dozens of large boards full of drawings and hundreds of autographs with sketches.

Postcard.

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #4 / HABITAT
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

In progress.

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #4 / HABITAT: B.A.S.E.*
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

In progress.

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #3 / ENVELOPES
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

Progetto di Bianca Salmoiraghi.

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #3 / ENVELOPES
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

Progetto di Beniamino Crialesi Ripamonti.

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ACQUA E ARCHITETTURA / 2012 / EX. #3 / ENVELOPES
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (2° ANNO)
ARCHITETTURA AMBIENTALE
POLITECNICO DI MILANO / CAMPUS LEONARDO

Progetto di Han Minkyung.

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SALUTI E BACI DA PERUGIA / 2012 / WORKSHOP / FESTARCH
Un laboratorio a cielo aperto che rivisita Bruno Munari

Quale gesto più semplice per salutare qualcuno se non scegliere con attenzione una cartolina e spedirla? Si comprano 30 cartoline di Perugia, quanto basta. L’unico criterio per la selezione: niente effetti speciali, bensì spazi e architetture di Perugia. Cartoline di sguardi sulla città, ma anche viceversa architetture pronte per viaggiare nel mondo.

Può bastare poco per progettare uno spazio: 1 taglio, 1 piega, 1 aggiunta di colore. Si lavora in analogico, utilizzando le mani, carte di qualità diverse e della colla per effettuare azioni reali sulle cartoline e, di conseguenza, sulle architetture e sullo spazio, per sperimentare micro-interventi in differenti scale e dimensioni.

Si toglie o si aggiunge progettando piccoli cambiamenti: addizioni o micro -infrastrutture capaci di variare l’uso e la percezione dello spazio. Implementazioni fisiche che rendono accessibili luoghi che altrimenti non lo sarebbero, che offrono viste che sarebbero impossibili da conoscere, che aggiungono nuova identità ai luoghi, alludendo a nuove funzioni rivolte a giovani e a meno giovani ospiti della città di Perugia.

Ma non solo.

Luogo: Festarch 2012 / Perugia, caffè Morlacchi

Strumenti e materiali: 8 paia di mani, 30+ cartoline,1 bisturi, 1 forbicine, 4 cutter, 6 forbici, 1 pinza, 1 punteruolo, 1 perforatore lineare a ruota, 4 righelli, 1 triangolo, 2 curvilinee, 1 mascherine di cerchi, 3 matite, 2 portamine, 1 gomma da cancellare, 1 temperino, biadesivo, colla, carta abrasiva, trasferibili, risme di carta colorata di qualità differente, carta bianca quanto basta, fili, spilli, cataloghi, riviste, quotidiani.

Durata: 420 min

Studenti: Marco Belloni (MI), Giacomo Boncio (PG), Carlotta Capobianco (MI), Graziano Camelia (MI), Daniele Mariani (PG), Matteo Zorzi (MI)

Docenti: Stephan Jung, Davide Rapp (ALADlabs, School of Architecture & School of Design Politecnico di Milano)

[pubblicato su abitare.it]

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GRÜSSE UND KÜSSE AUS PERUGIA. REVISITING BRUNO MUNARI.

Was gibt es für eine einfachere Geste, um jemanden zu grüssen, als eine Postkarte zu verschicken, welche man sorgfältig ausgesucht hat. Man kaufe 30 Postkarten von Perugia (oder so viele wie nötig sind). Das einzige Auswahlkriterium: keine special effects, sondern Räume und Architekturen aus Perugia. Postkarten als Blicke auf die Stadt, jedoch auch umgekehrt: Architekturen, bereit, um in die Welt zu reisen. Oft genügt wenig, um einen Raum zu entwerfen: 1 Schnitt, 1 Faltung, das Hinzufügen 1 Farbe. Man arbeitet analog, die Hände benutzend. Mit Papier unterschiedlicher Qualität und etwas Kleber kann man in Postkarten reale Aktionen durchführen und als Konsequenz gleichzeitig an den Architekturen und am Raum, um mit kleinsten Eingriffen in unterschiedlichsten Maßstäben und Dimensionen zu experimentieren.

Man entfernt oder fügt hinzu, entwirft kleine Veränderungen: Ergänzungen oder Micro-Infrastrukturen, welche dazu dienen, die Nutzung des Raumes und seine Wahrnehmung zu verändern. Physische Eingriffe, welche Räume zugänglich machen, die unzugänglich waren, welche Ausblicke ermöglichen, die vorher nicht vorhanden waren, welche Orten neue Identität geben. Eingriffe, welche neue Funktionen und Programme für junge und weniger junge Besucher Perugia’s andeuten, jedoch nicht nur.

Stephan Jung

Ort: Il caffè Morlacchi, Perugia, Italien

Werkzeuge und Materialien: 8 Paar Hände, 30+ Postkarten, 1 Skalpell, 1 Pinzettenschere, 4 Cutter, 6 Scheren, 1 Zange, 1 Ahle, 1 Dornenrad, 4 Lineale, 1 Dreieck, 2 Kurvenlineale, 1 Kreisschablone, 3 Bleistifte, 2 Fallbleistifte, 1 Radiergummi, 1 Spitzer, beidseitiges Klebeband, Kleber, Sandpapier, Letraset Anreibebuchstaben, farbiges Papier unterschiedlichster Qualität, genügend weißes Papier, Garn, Nadeln, Kataloge, Magazine, Zeitschriften.

Dauer: 420 Min

Studenten: Marco Belloni (MI), Giacomo Boncio (PG), Carlotta Capobianco (MI), Graziano Camelia (MI), Daniele Mariani (PG), Matteo Zorzi (MI)

Professoren: Stephan Jung, David Rapp (ALADlabs, School of Architecture & School of Design, Politecnico di Milano)

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LOVE AND KISSES FROM PERUGIA. REVISITING BRUNO MUNARI.

What gesture is more appropriate and straightforward for saying hello than sending a postcard you have carefully chosen. Buy 30 postcards of Perugia (or as much as you need). The only criteria of selection: no special effects but spaces and architectures of Perugia instead; postcards with views of the city, but also architectures ready to travel the world.

It doesn’t take much to design a space: 1 cut, 1 fold, the addition of 1 color. Don’t go digital, work in analogue, use your hands, papers of different qualities and some glue to make real alterations to the postcards and, consequently, to architecture and to space, in order to experiment with micro-interventions in different scales and dimensions.

You design small sensible interventions simply by subtracting or adding: additions or micro-infrastructures capable of changing the use and the perception of a space. Physical changes which make places accessible that otherwise would be inaccessible, which allow views which would be impossible without those changes, which give places a new identity, hinting at new features aimed at young and less young visitors of the city of Perugia. But not only.

Stephan Jung

Location: Il caffè Morlacchi, Perugia, Italy

Tools and material: 8 pairs of hands, 30+ postcards, 1 scalpel, 1 tweezissor, 4 cutters, 6 scissors, 1 pair of tongs, 1 awl, 1 drill wheel, 4 rulers, 1 triangle, 2 French curve, 1 circles templates, 3 pencils, 2 propelling pencil, 1 eraser, 1 pencil sharpener, adhesive, glue, sandpaper, letraset transfers, reams of coloured paper of different quality, as much white paper as necessary, yarn, pins, catalogues, magazines, newspapers.

Time: 420 min

Students: Marco Belloni (MI), Giacomo Boncio (PG), Carlotta Capobianco (MI), Graziano Camelia (MI), Daniele Mariani

[ posted by JNG ]

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